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La Nascita dell’Islam

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La nascita dell’Islam

L’Islam è una religione monoteista che è stata fondata da Maometto. Chi crede alla religione islamica è chiamato musulmano; nel mondo oggi i musulmani rappresentano un quinto della popolazione. In Italia l’islam è la seconda religione dopo il cristianesimo. Come abbiamo detto prima, l’islamismo è stato fondato da Maometto: egli rimase orfano di entrambi i genitori e fu allevato da alcuni suoi parenti. Fra i trenta e i quarant’anni Maometto attraversò una profonda crisi religiosa che lo portò a mettere in dubbio Dio e la natura. La leggenda narra che nell’anno 610 sul monte Hiba Maometto ebbe la prima visione che gli avrebbe mostrato l’arcangelo Gabriele che gli rivelava l’unicità di Allah di cui Maometto divenne il profeta. Secondo la tradizione le visioni perdurarono fino alla sua morte 22 anni dopo. Dopo un po’ di tempo Maometto cominciò a rendere pubblico il contenuto delle sue visioni combattendo contro i pagani che era politeisti. Maometto però venne perseguito nelle sue azioni da La Mecca che vedeva nel monoteismo islamico un pericolo dato che la città era sede di pellegrinaggi periodici che avevano come messa i vari idoli conservati nel santuario e la grande Pietra Nera. Perciò Maometto abbandonò La Mecca per rifugiarsi a Yathrib, l’attuale Medina. A Yathrib venne redatto un documento, la Costituzione di Medina, che definiva, con successive modifiche, le basi giuridiche di un potere riconosciuto dalle differenti tribù, che pur mantenendo un’autonomia per la gestione dei vari problemi interni, accettavano l’arbitrato supremo del Profeta. Il documento sanciva l’unità fra stato e religione: l’islam, “il retto sentiero”, era regola fondamentale sia per il rapporto religioso sia per il contesto politico. Dopo successivi scontri con altre religioni, Maometto con il suo esercito di credenti entrò a La Mecca per distruggere gli idoli presenti nella Ka’ba e la consacrò ad Allah. Maometto morì l’8 giugno 632 a Medina dopo un pellegrinaggio a La Mecca. Dopo la sua morte la guida politica e spirituale dell’Islam fu assunta da una serie di califfi che portarono l’Islam ad espandersi quasi senza sosta. Tra il XVII e il XX secolo, con l’espandersi del fenomeno del colonialismo, si ebbe il lento ma inevitabile restringersi del potere islamico, dopo la cacciata degli arabi dall’Europa occidentale, dei turchi dall’Europa orientale, dei moghul (imperatori musulmani dal 1526 al 1858) dall’India.