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I Peccati ieri ed oggi

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I peccati ieri ed oggi

Dante immagina un Inferno strutturato a livelli, nove in tutto, dove più si scende e più la gravità del peccato aumenta. Il fatto è però che la concezione del peccato è cambiata con il passare del tempo. Ci sono infatti peccati allora considerati molto gravi che oggi invece trattiamo come faccende comuni. Un esempio tangibile è quello dei golosi, posti da Dante nel terzo cerchio. Oggi il peccato della golosità non ha poi così tanto peso, dato che tutti aspiriamo ad una vita lussuosa e di conseguenza questo comportamento è entrato nello scenario collettivo venendo così accettato come parte della nostra natura. Andando avanti, troviamo avari, altri individui che anche oggi sono relativamente accettati; per Dante gli avari sono coloro che non potevano fare almeno di allargare i loro possedimenti. Oggi potremmo parlare di tutti quei capi di azienda che hanno sotto il loro controllo ettari ed ettari di terra costruita e non; ma alla fine anche questa è qualcosa che è entrata a far parte della vita di tutti i giorni infatti ovunque guardiamo siamo quasi certi di scovare un locale o una proprietà che fa parte magari di una catena di negozi. Continuando a scendere in profondità troviamo coloro che in vita si sono lasciati governare dall’ira; chi oggi almeno una volta nella vita non si è scontrato con qualcuno? Se dovessimo seguire i canoni medioevali a quest’ora saremmo tutti condannati. Nei restanti cechi, troviamo un miscuglio di peccati che ancora oggi vengono fortemente condannati, insieme ad altri che quasi tendiamo a non considerare tali. Ad esempio troviamo coloro che hanno ucciso e si sono uccisi, entrambe pratiche altamente condannate dalla società; allo stesso livello però troviamo anche i bestemmiatori, i ruffiani, i maghi, gli ipocriti, e tutto coloro che portano cattiva sorte alla gente. Tutti i peccati citati prima sono oggi, in maniera diversa, più tollerati ma questo non significa che queste azioni non siano comunque condannabili moralmente. In ogni caso comunque, peccare è sbagliato ma non perchè si fa un torto a Dio, ma perchè si fa un torto a se stessi dato che comportarsi male nei confronti di chi ci sta intorno non può fare altro che giocare a nostro svantaggio.