L’umanità dell’uomo

Dante con quei versi del canto 26 dell’inferno, inquadra con poche parole la ragione dell’esistenza umana. L’obbiettivo dell’uomo è infatti quello di apprendere e tramandare le sue conoscenze alle generazioni future così da portare avanti e far prosperare la specie. Vivere come bruti equivale quasi a dire vivere alla giornata; se andiamo a vedere infatti come vivono gli animali, notaio che loro puntano a sopravvivere e riprodursi, nulla di più. Se non possedessimo le nostre virtù che ci contraddistinguono, non saremmo arrivati fino a qui e i nostri bisogni fisiologici ci comanderebbero incontrastati. Secondo Dante, il modo di vivere degli animali è materiale e vegetativo, mentre quello dell’uomo è razionale è nobile; è questo che ci distingue dagli animali, la razionalità. Se decidiamo di fare qualcosa, prima pensiamo alle possibili conseguenze. Nel regno animale a volte i genitori decidono di cibarsi della propria prole perchè spinti da una fame irrefrenabile, mentre noi umani nella maggior parte dei casi non ci sogneremmo mai di fare del male ai nostri figli. Un lato negativo della nostra razionalità però è che essendo noi capaci di discernere il buono dal cattivo, abbiamo poche giustificazioni ad atti che gli animali fanno per istinto: uccidere per mangiare è un esempio. L’uomo è quindi libero di prendere decisioni e fare delle scelte in base a quello che ritiene più giusto. Non è sempre così però, dato che in alcune parti del mondo, le persone sono costrette alla schiavitù e a lavori forzati; la cosa ancora più sconvolgente è che molto spesso le vittime di questo tipo di privazione della libertà sono i bambini che non possono imporsi sui loro aguzzini più grandi. È importante quindi salvaguardare la natura libera e razionale dell’essere umano per rispettare quelli che sono diritti fondamentali dell’uomo civile anche attraverso i piccoli gesti della nostra realtà quotidiana che danno esempio al mondo e agli altri per migliorare la vita e il benessere di tutti.