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Il Consenso Popolare nella storia

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Il consenso: ieri ed oggi

Il consolidamento del potere di Ottaviano avvenne in base ad una politica rivolta a cementare intorno al nuovo principe il consenso della società romana. Il consenso è l’approvazione del nuovo sovrano da parte del popolo. Il consenso per quanto possa essere diffuso difficilmente è illimitato. Il grado di consenso non è sempre stabile, ma va in relazione a differenti indicatori. può esservi un grado elevato di consenso riguardo all’impianto generale di un regime e alle sue istituzioni, senza che tale consenso investa tutte le specifiche scelte di governo. Nella società romana imperiale vi era un grado di consenso molto elevato intorno al principato di augusto e quindi all’idea del potere di uno solo; ma molte riserve investirono di volta in volta le politiche dei successori di augusto, come per esempio Caligola: durante il principato di quest’ultimo non diminuì tanto il consenso di cui godeva il principato in se, ma crollò quello verso Caligola, che alla fine fu liquidato.  

Il grado di consenso varia anche in rapporto ai differenti gruppi sociali: in generale, per esempio, l’istituzione del principato godette di un consenso elevato da parte del proletariato romano e dei cavalieri; mentre il grado di consenso dell’ordine senatorio fu minore e si trasformò spesso in dissenso, più o meno aperto. Questo ci permette di fare un’ ultima osservazione riguardo al consenso e al dissenso: spesso, sopratutto nei regimi autoritari, ad un elevato grado si consenso superficiale corrisponde un profondo dissenso, che non può esprimersi liberamente, e causa diverse forme di repressione. 

Gli indicatori evidenziati riguardo al principato romano sono utilizzabili anche per l’analisi del problema del consenso nelle società contemporanee, nonostante tutte le differenze che ci sono tra la nostra società industriale e tecnologica di massa e la società antica retta sul lavoro degli schiavi e a bassa tecnologia. Basti pensare alle immagini del potere e alla comunicazione rivolta a suscitare consenso nei suoi confronti: siamo passati da bassorilievi in pietra visibili da pochi a pubblicità su internet o in tv, le quali rendono visibili le informazioni a tutti i destinatari ovunque essi si trovino. 

Anche oggi il grado di consenso varia a seconda che si consideri quello verso le istituzioni e quello verso scelte dei singoli governi. Nei paesi occidentali si registra di norma un altissimo grado di consenso sulla Costituzione, sulle libertà e diritti fondamentali dei cittadini, sulle più importanti istituzioni e sulle procedure democratiche attraverso cui viene selezionato chi dovrà governare. Il loro programma e le loro politiche registrano un grado di consenso molto inferiore pur democraticamente eletti. Anche nelle società attuali, si determinano gradi differenti di consenso da parte dei differenti gruppi sociali. Per esempio, spesso accade che determinati gruppi politici che godono di un elevato consenso presso i ceti più ricchi, incontrino invece il dissenso talvolta radicale, dei lavoratori dipendenti e delle organizzazioni politiche e sindacali che li rappresentano.

Infine occorre distinguere il consenso superficiale da quello profondo. Quanto più il regime è liberale, tanto più il dissenso verrà alla superficie. Invece, quando un regime limita la libertà di opinione ed espressione il dissenso resterà nascosto e si avrà in superficie l’apparenza di un elevato grado di consenso. Ciò avviene o con la repressione diretta dei gruppi oppositori o con il filtraggio delle informazioni dei mezzi di comunicazione di massa. Un esempio può essere quello dei regimi di Mussolini, Hitler e dell’unione sovietica; vi era infatti un grande consenso popolare dovuto però alla sola ferocia dei regimi stessi.