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Riassunto sull’Illuminismo (Versione Web)

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L’illuminismo

L’luminismo fu il più importante movimento intellettuale del l’Europa del Settecento, ed esprime la convinzione che l’uomo debba essere illuminato, cioè guidato dalla luce della ragione.l’illuminismo trae le sue origini dall’Inghilterra di fine Seicento ,tuttavia conobbe il suo sviluppo più intenso e vivace in Francia, verso la metà del secolo, conquistò l’intera Europa.

La caratteristica fondamentale dell’Illuminismo fu la fiducia nella ragione, lo strumento di cui tuttigli uomini sono dotati e che consente loro di risolvere problemi e di dominare la natura. Affidarsi alla ragione, significava necessariamente respingere il valore della tradizione. In questo senso laragione andava intesa come spirito critico: l’atteggiamento opposto di chi crede ciecamente in unacosa. Sostiene la necessità di un’unione fraterna fra tutti gli uomini e proclama l’avvento di un’epoca caratterizzata dalla felicità individuale e dal progresso di tutta l’umanità. Oggi puòsembrare banale dire che ognuno di noi vorrebbe essere felice, ma per quei tempi era un concetto rivoluzionario. Allora si aspirava alla salvezza e alla beatitudine eterna; nessuno aveva mai osato o neanche pensato alla possibile felicità in terra, perché tutto ciò che la procurava era vizio e perchéquell’80-90% di popolazione che coltivava la terra non pensava certo che ci fosse una vita diversadall’alzarsi la mattina all’alba e andare a letto al tramonto, spesso con la pancia vuota, sempre distrutti dalla fatica e dalle malattie. L’Illuminismo è invece convinto che tutti gli esseri umani,indistintamente, siano dotati di Ragione; che da questo punto di vista non c’è alcuna differenza traun re e un garzone; che tutti gli esseri umani hanno il diritto di usarla per essere felici.L’Illuminismo considerò l’attività culturale come un’impresa politica. Credevano nel progresso operlomeno avevano fiducia nelle possibilità degli uomini di impegnarsi per realizzarlo. In questabattaglia per il progresso, un ruolo fondamentale Spettava all’intellettuale, chiamato a educare gli uomini all’esercizio della ragione e a liberarli dall’ ignoranza. L’Illuminismo denunciol’oscurantismo del passato addebitandone la responsabilità soprattutto alle religioni, in particolare, era la Chiesa cattolica la massima espressione di questi atteggiamenti. La maggioranza degli illuministi si schierò a favore di una religione naturale, cioè di una religione fondata sulla ragione e non sulle verità ricavate dalle sacre scritture.

Nell’Europa del Settecento la monarchia assoluta è la forma di governo più diffusa. Tuttavia, ci sono anche sovrani assoluti detti “illuminati” (Federico II di Prussia, Maria Teresa e Giuseppe IId’Austria, Pietro Leopoldo in Toscana, Carlo III di Borbone a Napoli e molti altri) che fanno proprie alcune idee dell’Illuminismo attuando riforme che favoriscono lo sviluppo dei commerci e dell’agricoltura, rendono meno disumana l’amministrazione della giustizia e garantiscono le basi dell’istruzione elementare con l’apertura di scuole pubbliche.

L’Illuminismo trova la sua massima diffusione in Francia, soprattutto per opera di un gruppo di autori, diretto da Denis Diderot e da Jean-Baptiste d’Alembert, che dà vita
all’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. L’opera ha comeobiettivo quello di inventariare la globalità delle conoscenze del tempo, organizzate come le vocidi un dizionario. L’opera comprende diciassette volumi di testi di ampio formato e undici di tavole illustrative (integrati nel 1777 e nel 1780 da ulteriori volumi). Tra gli intellettuali coinvolti spiccano i nomi di Montesquieu, Voltaire e Rousseau.

Voltaire fu soprattutto un intellettuale anticonformista, protagonista di una battaglia civile per il rinnovamento della società. L’obiettivo di Voltaire era una società rispettosa delle libertà individuali, poiché la libertà consiste nel non dipendere da null’altro che dalla legge. Era necessaria una battaglia contro le ingiustizie dell’antico regime, da condursi con la forza della ragione, attraverso una mobilitazione dell’opinione pubblica che imponesse al potere le necessarie riforme.

Molti illuministi ritenevano che l’assolutismo dunque non andava abbattuto, piuttosto doveva essere trasformato in assolutismo illuminato . Charles de Montesquieu fu, invece, un deciso avversario dell’assolutismo. Secondo Montesquieu, in ogni possibile Stato si possono distinguere tre fondamentali funzioni il potere legislativo ovvero il potere di fare le leggi il potere esecutivo il potere di governare applicando le leggi il potere giudiziario potere di punire i delitti e giudicare le liti tra i privati.

Il filosofo Jean Jacques Rousseau assunse posizioni più radicali e respinse l’ottimistica fiducia degli illuministi individuo la causa di questa degenerazione nella formazione della proprietà. La proprietà generò la disuguaglianza, distinguendo gli uomini impoveriti e ricchi, e fu il primo anello di una catena di sopraffazioni che culminò con L’istituzione nello stato chiamato a difendere gli interessi dei padroni contro gli schiavi, dei potenti contro i deboli

Nel secolo dei lumi, invece, l’economia divenne una disciplina autonoma volta alla ricerca di una spiegazione scientifica dei meccanismi della produzione e della distribuzione delle ricchezze. Il primo tentativo in questo senso si deve alla scuola francese della fisiocrazia. Il nome della scuola deriva dal greco Pisis ed esprime l’assenza della dottrina fisiocratica : Lasciar dominare la natura. I fisiocratici Ritenevano che solo l’agricoltura fosse produttiva. Adam Smith fondò la più importante suola economica illuminata, il liberismo, ovvero il libero esercizio dell’ attività economica e sulla libera concorrenza. Secondo Smith l’intervento dello stato nell’economia è dannoso.

In Italia l’Illuminismo penetra intorno alla metà del Settecento e si diffonde nel periodo che vadalla pace di Aquisgrana (18 ottobre 1748) fino agli ultimi anni del secolo.

La pace di Aquisgrana pone fine alla guerra di successione austriaca e riconosce il ruolo di imperatrice a Maria Teresa d’Asburgo. Le conseguenze di questa pace si fanno sentire anche inItalia: a eccezione del Regno sabaudo di Sardegna, dello Stato pontificio e del Regno di Napoli e di Sicilia (quest’ultimo governato dai Borboni), il resto della penisola risulta sottoposto al controllo dell’Austria. Dopo anni di guerre, per l’Italia comincia finalmente un periodo di pace, che favoriscela ripresa culturale ed economica di molte regioni italiane.

I maggiori centri italiani del fervore illuministico sono Milano e Napoli, dove fiorisce una vasta produzione letteraria volta a migliorare la vita sociale e politica del Paese.
Grande diffusione hanno i trattati di argomento politico e sociale, come, ad esempio, Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria (1738-1794), il capolavoro della letteratura italiana dell’Illuminismo.Anche generi tradizionali come la poesia e il teatro, diventano strumento di promozione sociale, civile e morale.

Gli autori italiani che nel Settecento interpretano le nuove idee dell’Illuminismo sono Giuseppe Parini, Vittorio Alfieri e il commediografo Carlo Goldoni, cui si deve la riforma del teatro italiano.

 

Lavoro a cura di: Anna Rosa Leuzzi

 

 

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