La civiltà moderna, come stiamo capendo, è tersa di influenze provenienti dall’antico impero romano. L’argomento di questa riflessione è la globalizzazione: ovvero andiamo ad analizzare quello che era l’intento dei romani di unificare il popolo sotto degli stessi ideali, stesse monete e stesse lingue. I romani effettuarono prima di tutto una globalizzazione economico-finanziaria, poichè crearono una fitta rete di commerci che permise ai beni di circolare facilmente nel territorio raggiungendo anche le zone periferiche dell’impero; inoltre, come questa fitta rete commerciale, la moneta romana venne adottata sempre più, fino a diventare d’obbligo per gli scambi commerciali importanti. Come ultima cosa, ma non meno importante, i romani riuscirono ad ottenere una globalizzazione culturale dato che in quasi tutto lo stato si parlavano latino e greco, e inoltre il diritto romano e i modelli urbanistici ed edilizi romani si diffusero rendendo riconoscibile l’opera romana. Questi segni infatti sono visibili tutt’ora in paesi come Africa, Britannia, Spagna e Asia Minore, dove sono presenti opere come archi di trionfo, acquedotti, terme, bagni pubblici ecc.

Un esempio molto importante di ingegneristica e di globalizzazione erano gli acquedotti poichè, come le strade, possono essere considerati una delle testimonianze più forti della civiltà romana sul territorio. La realizzazione di queste grandi infrastrutture era affidata alle classi dirigenti locali che attraverso queste costosissime opere potevano dimostrare a Roma la loro lealtà.

Nell’opera “Storie” il filosofo Polibio disse che con le conquiste romane le storie dell’africa settentrionale e quelle dell’Asia si intrecciano creando una sensazione di unione verso un unico scopo. Nella società odierna invece vediamo che il centro economico-politico del mondo è rappresentato dalle potenze occidentali e da alcune potenze orientali come il Giappone e la Cina. Nel mondo di oggi le multinazionale e le grandi industrie si arricchiscono sempre di più a discapito dei paesi periferici, come l’Africa , che sono lasciati fuori dal gioco quando si parla di mercati globali. Inoltre la diffusione delle culture occidentali, sta distruggendo quella che è l’identità di alcune popolazioni più deboli. Oggi, come nell’impero romano, l’inglese è la lingua che dovrebbe essere parlata ovunque, così da creare maggiore coesione tra la gente che dovrebbe essere capace di comunicare con gli altri sempre e comunque; come ultima cosa, ma non meno importante, dobbiamo parlare delle notizie: all giorno d’oggi infatti le notizie viaggiano in tempo reale grazie ad internet e quindi chiunque può sapere cosa accade dall’altra parte del mondo senza dover aspettare il messaggero di turno che porta le notizie in giro per il mondo.