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Diritti e interessi legittimi, soggetti e parti, corte di cassazione

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Qual’è la differenza tra diritti e interessi legittimi?

Il diritto soggettivo è appunto un diritto che il cittadino può far valere davanti ad una P.A. o un giudice. L’interesse legittimo non è assolutamente un diritto, ma semplicemente l’interesse del cittadino a che la P.A. operi secondo le regole del diritto amministrativo e pubblico. 

ES. il mio comune ha a disposizione dei soldi pubblici per poter ricostruire una strada del comune stesso che si trova in cattive condizioni. Io, che abito in una strada tutta rovinata, ho un interesse legittimo a che il comune usi quel denaro per rifare la mia strada, ma non posso pretenderlo (non è un diritto!). 

L’importante è che non usi quei soldi per un fine diverso dal rifacimento di una brutta strada, in quel caso sbaglierebbe e si potrebbe far valere il mio interesse legittimo. 

Qual’è la differenza tra soggetto e parte?

I soggetti del procedimento penale sono coloro che hanno poteri di iniziativa nel procedimento stesso, le parti sono il soggetto attivo e passivo dell’azione penale, cioè Pubblico Ministero e imputato, ed eventualmente dell’azione civile, cioè parte civile, imputato e responsabile civile.

Trovare un caso di sospensione di un Magistrato:

Corrado Carnevale, soprannominato dai giornali «l’ammazzasentenze» per le numerose sentenze d’appello e provvedimenti da lui annullate, fu al centro di un controverso caso giudiziario in cui venne accusato di aver favorito, durante la presidenza della prima sezione penale della Cassazione, alcuni imputati eccellenti in processi di Mafia, annullando talvolta le condanne per vizi di forma. Fu però definitivamente assolto nel processo per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, in quanto il fatto non sussisteva; vista la richiesta volontaria di trasferimento a una sezione civile da parte di Carnevale, fu bloccato anche il procedimento di inchiesta a cui era sottoposto.

Cosa succede se la Corte di Cassazione accoglie l’appello?

Tutte le sentenze della Corte di cassazione presentano la peculiare caratteristica di non essere normalmente sottoponibili ad altri mezzi di impugnazione. Resta comunque anche per esse: da un lato la possibilità della correzione di errori materiali o di calcolo ai sensi dell’art 287, nonché della revocazione per errore di fatto ai sensi dell’art 395 n4; dall’altro, la sottoponibilità alle impugnazioni c.d. straordinarie, cioè alla revocazione per i numeri 1.2.3 e 6 dell’art 395 e all’opposizione di terzo.

Se la corte riscontra l’infondatezza del ricorso, lo rigetta. In ambedue i casi, il non accoglimento del ricorso rende definitiva la sentenza impugnata. Quando la Corte riconosce invece la fondatezza del ricorso, lo accoglie cassando (eliminando) la sentenza impugnata.